Che tu sia un telespettatore abituale dei programmi televisivi, dei film, delle fiction o dell’intrattenimento Rai o meno, sarai comunque tenuto a pagare il canone se detieni un televisore, ovvero un dispositivo che riceve, decodifica e visualizza i segnali del digitale terrestre o satellitare oppure che lo fa tramite decoder o sintonizzatore esterno. In sostanza, anche se protesti e non vuoi pagarlo perché non guardi la Rai, sei comunque obbligato a farlo.
Il canone Rai è difatti l’abbonamento che annualmente versiamo per usufruire della televisione, o meglio, dei canali propri della Rai. Chiunque possieda un televisore, infatti, corrisponde questo canone, una sola volta per famiglia, a patto che i membri del nucleo familiare abbiano la residenza nella stessa abitazione. Dal 2016, infatti, si presume che chiunque detenga un televisore debba corrispondere il canone Rai.
Nel corso degli anni si sono verificate delle variazioni nell’ammontare da versare, delle esenzioni per determinate categorie di persone, delle modalità differenti per pagarlo. E ora analizzeremo invece cosa accade quest’anno, nel 2025. Infatti una novità sta per sorprendere tutti. Tra l’altro molte persone hanno anche ricevuto di recente una comunicazione relativa al rimborso della somma versata e comprenderemo di cosa si tratta.
Quanto ammonta il canone Rai
Anche se nel 2024 il canone Rai era costato agli italiani “solo” 70 euro, attualmente invece l’importo annuale è ritornato a 90 euro (come era stato nel 2023). Il pagamento avviene tramite addebito sulle bollette emesse dalle società elettriche in 10 rate (da gennaio ad ottobre di ogni anno). Quindi in realtà la spesa si percepisce poco, dato che è così dilazionata.
Se però nessun membro della famiglia è intestatario di un contratto elettrico di tipo domestico residenziale, il canone deve essere versato con il modello F24 entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento. I pensionati invece possono corrispondere il canone Rai direttamente con un addebito sulla pensione, previa richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello a cui si riferisce l’abbonamento.
Ma questo vale solo per i pensionati che abbiano un reddito da pensione, percepito nell’anno precedente a quello della pensione, non superiore a 18.000 euro. Il 31 gennaio, è una data da tenere a mente anche per coloro che vogliano richiedere l’esonero per il pagamento del canone Rai. Infatti in due casi i cittadini possono non pagarlo: se non detengono la TV nell’abitazione principale (e nessun altro dispositivo preposto alla ricezione di radioaudizioni televisive) e se hanno compiuto 75 anni entro il 31 gennaio 2025 (per quest’anno) e abbiano un reddito annuo non superiore ad 8.000 euro.
Rimborso del canone Rai: come funziona
Molte persone stanno ricevendo la comunicazione del rimborso del canone Rai e molti altri ancora potrebbero riceverla a breve. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Abbiamo visto che l’importo da versare è di 90 euro, suddivisi in 10 rate. Ma perché allora alcune persone stanno ricevendo tale comunicazione?
Ebbene, perché purtroppo è una “fake news”. Infatti, molte persone, spacciandosi per dipendenti comunali stanno telefonando a casa degli anziani per informarli di una novità: il rimborso del canone Rai. Però, per “erogarlo”, hanno bisogno di dati sensibili del cittadino, come il numero di conto. Ovviamente niente di tutto ciò è vero!
Anche se questi fenomeni si sono verificati in Abruzzo, è chiaro che tutta la popolazione “è a rischio”, soprattutto gli anziani che potrebbero cadere in questa trappola. Anche perché, questi finti “funzionari pubblici”, tendono ad essere molto gentili e veritieri con le loro parole. L’inganno però è stato scoperto e quindi è importante mettere tutti in guardia.
Come proteggersi dalle truffe sul canone Rai
Non è previsto alcun rimborso del canone Rai quindi tutti coloro che possiedono un televisore o altro dispositivo preposto alla ricezione di radioaudizioni televisive, devono pagarlo. Quindi, qualora si ricevesse una telefonata del genere, è importante non farsi ingannare. D’altronde nessun ente pubblico richiederebbe mai delle informazioni sensibili al telefono.
Quindi, in generale è importante non fornire mai dati bancari, personali o codici di accesso a nessuno per telefono, per mail o SMS. Inoltre non cliccare nessun link sospetto che potrebbe installare dei malware sul dispositivo o dirottare su siti falsi in cui al malcapitato verrà richiesto di inserire dei dati.
Dato che le vittime sono per lo più anziani, è bene che questi si confrontino con i parenti prima di prendere una decisione. Essendo poco esperti di tecnologia è più facile che cadano in degli inganni. Inoltre, chi avesse il requisito anagrafico e reddituale per l’esonero del canone Rai potrà informarsi nelle sedi più opportune, qualora avesse qualche dubbio.
Conclusione
Il canone Rai è un pagamento che effettuiamo annualmente per guardare i canali di questa emittente. La sola detenzione del televisore implica che dobbiamo corrispondere questo canone, il cui importo è attualmente ritornato a 90 euro anche se l’anno scorso invece era di 70 euro. Ci sono alcuni casi in cui è prevista l’esenzione al pagamento di questo.
In linea di massima, comunque, tutti devono pagarlo. E chi sta ricevendo comunicazioni di un presunto rimborso del canone Rai, potrebbe essere sul punto di cadere nella trappola di malintenzionati che si fingono funzionari pubblici. Quindi, è sempre meglio, qualora si avesse qualche dubbio, contattare direttamente il Comune o l’ente interessato per avere dei chiarimenti.