La pianta centenaria che torna a sorprendere: riscoperta verde nel sud

C’è poco da dire e da fare: il fascino dell’antico, o vintage che tu lo voglia chiamare, è qualcosa di imprescindibile, per cui ogni volta che qualcosa di non propriamente moderno ti affascina, ti muovi sempre nella direzione che ti porta a tirare fuori solo il bello e l’intramontabile.

Come un albero può tornare protagonista dello scenario

Diciamo che questa cosa delle cose vecchie sta toccando davvero ogni tipo angolo della vita di tutti i giorni, a tal punto che un elemento che sta conoscendo un reale sviluppo verso l’interesse crescente è quello diretto all’uso delle piante antiche, tra cui alcune più popolari nel Sud Italia.

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Il motivo per cui un albero quasi dimenticato nello scenario della coltivazione potrebbe tornare a galla all’improvviso probabilmente perché i piccoli agricoltori, oggi stanchissimi di sfruttare la terra in modo intensivo e attraverso prodotti non propriamente sani, adesso provano a indirizzare il loro interesse nei confronti di qualcosa che dia maggiore resilienza.

Tra questi alberi, si distingue in particolar modo il carrubo, una pianta antica che non richiede grandi usi di prodotti esterni al fine di garantire una produttività così ampia e imponente, creando tra le tante cose anche un tipo di agricoltura che sa di intelligente e ricorda sempre molto quella è la tradizione antica del Sud.

Il carrubo: cosa lo rende speciale?

Il carrubo è un albero immenso, così grande e possente che chiunque si piazzi sotto ammira tutto il bello che c’è e lo valorizza in ogni suo singolo aspetto, anche il più improbabile. Ad esempio, è resistente e distruggerlo, una volta piantato, è praticamente impossibile. Ma questa resistenza lo rende speciale anche per altro.

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Infatti, è un albero che vive bene dove tutto il resto fa fatica. Il fatto che quindi proprio al sud, dove spesso d’estate si soffre il caldo e sono lunghissimi i periodi anche di profonda siccità, spinge a capire perché oggi stia lentamente ma in modo sostenuto tornando ad essere un albero particolarmente richiesto.

Ma la cosa che ovviamente migliora ancora più intensamente la coltivazione di questa specie di albero è perché il suo frutto, le carrube appunto, sono un elemento molto ricercato da parte della cucina gourmet: quindi, tutto quello che di dolce il nuovo modo di cucinare è in grado di creare il più delle volte è connesso alla produttività di questo albero.

Una riscoperta culturale

Ma non è solo una questione meramente agricola. Ci penserei bene a considerarla così riduttiva; anzi, bisogna proprio mostrare un lato più sentito, che è quello culturale, ovvero il fatto che, anche all’interno di una questione agricola, si possano riscoprire i segreti e i segnali legati alla tradizione antica, alle propri origini.

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Il carrubo è il racconto quindi di una storia che si perde nel passato e che oggi è il segno indelebile di un percorso che ha visto allontanare dallo scenario agricolo il carrubo, dando spazio anche ad altre sperimentazioni, ma con l’intento di riportare tutto sempre e comunque verso la scelta che porta al passato.

Oggi, abbiamo quindi esempi di piante che sono in grado di regalare esperienze e storie importanti, al punto tale che alcune di queste sono anche centenarie. Ognuna di queste piante racconta qualche pezzo di sé, e forse l’intento è proprio questo: continuare a scrivere un po’ di noi, attraverso un carrubo.

Un nuovo inizio? Ecco di cosa si tratta

Detto tutto ciò, posso dirti che la scelta di ripercorrere le strade del passato è una scelta audace, ma sicuramente sensata e fortemente richiesta da quanti hanno davvero intenzione di dare un forte senso di riconoscimento nei confronti del nostro patrimonio culturale e vegetativo. Quindi, anche il carrubo ha il suo perché.

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Questa pianta è longeva e può percorrere secoli interi, portando con sé il racconto di epoche e di momenti che segnano anche il suo stesso percorso di vita. Significa preservare una memoria, un contesto culturale e tutto quello che un carrubo è in grado di lasciare in eredità a ognuno di noi.

Tutto questo quindi per dire come l’interesse nei confronti del passato è un patrimonio che non possiamo lasciarci sfuggire. Il nostro futuro è spesso nascosto all’interno della sua crescita, che magari non potremo mai vedere completamente finita, ma che comunque possiamo segnare con una nuova pianta da mettere in terra.

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