La doccia ha ormai sostituito, sia fisicamente che come abitudine, il bagno per milioni di italiani e non solo, il che influisce su tempi e praticità dell’igiene personale. Anche un’azione semplice, naturale e quasi scontata come la doccia può nascondere alcuni errori che spesso non vengono percepiti come tali.
Pensata per essere rapida e non “far perdere tempo”, la doccia può però portare a diversi sbagli che causano spreco di risorse e tempo, oltre a una pulizia del corpo non totale o incompleta. Essendo un’operazione comune e abitudinaria, basta poco per migliorare la situazione.
Anche elementi che consideriamo “normali” potrebbero essere sbagliati o eseguiti con criteri errati. Per questo è utile rivalutare il concetto di doccia, che in stagioni come primavera ed estate è quasi “obbligatoria” per la sua rapidità e freschezza.
Doccia nella storia
Anche se tendiamo a vedere la doccia come un’evoluzione “moderna” rispetto alla vasca, in realtà questa forma di igiene con getto d’acqua verticale è molto antica, presente in molte raffigurazioni occidentali e orientali come parte delle abitudini.
La minore disponibilità di acqua rispetto ad oggi e tecnologie diverse hanno fatto sì che la possibilità di lavarsi interamente e regolarmente si diffondesse solo negli ultimi secoli, in particolare dal XX secolo, con la doccia presente in sempre più case.
Il concetto di doccia è semplice, votato alla praticità e al risparmio di sapone, acqua e tempo. Tuttavia, bisogna fare attenzione ad alcune cattive abitudini che sminuiscono la doccia come metodo di igiene personale e causano problemi al corpo a lungo andare.
Gli errori della doccia
Il primo riguarda il tempo: la doccia, tra applicazione di detergenti e risciacquo, non dovrebbe durare troppo, mediamente 10-12 minuti in totale. Un tempo prolungato causa spreco di acqua e sottopone l’organismo troppo a lungo ai prodotti.
Il secondo errore comune è usare acqua troppo calda o bollente. Va regolata perché apre i pori della pelle, utile per l’igiene, ma è bene non eccedere, perché può aumentare la circolazione sanguigna e rendere la pelle sensibile a stress e infezioni.
Esfoliare è un’operazione di “levigatura” importante, ma non va fatta con troppa energia e non ad ogni doccia: è meglio dare all’epidermide il tempo di riformarsi. Invece, è utile risciacquare con energia, con acqua più fresca, per richiudere i pori.
Operazioni da non fare in doccia
Tra le abitudini sbagliate c’è depilarsi subito dopo essere entrati in doccia, anche se si è bagnata la pelle prima. Nei primi minuti la pelle è meno elastica e più “ruvida”, più soggetta a tagli. Meglio depilarsi dopo, alla fine della doccia, sarà più facile.
Attenzione ai “ruoli” dei detergenti: il bagnodoccia è adatto come sapone per il corpo, ma non per la pelle del viso. Lo scrub dovrebbe essere la prima fase della doccia, mentre la cura della pelle del viso l’ultimo step.
La doccia deve essere una fase con lavaggio e risciacquo come operazioni principali, il resto è opzionale. Ricordiamoci di chiudere l’acqua salvo nell’ultima fase per evitare sprechi e bollette costose, un’abitudine molto frequente.
Spugna e asciugamani
Non sottovalutare la spugna, meglio sceglierne una di qualità, vegetale, che “tratta” meglio la pelle e sviluppa meno microrganismi e batteri di quelle sintetiche. Altrimenti, sostituire la spugna spesso per evitare irritazioni o infezioni.
È importante usare più di un asciugamano, evitando di “sfregare” con troppa energia. L’asciugatura è essenziale e possiamo concederci un minuto in più per agevolare l’asciugatura naturale. Tenere un po’ aperta la finestra del bagno per favorire l’areazione.